Nella cornice dei monti innevati, si è svolta ad Udine il 28 e il 29 novembre il secondo modulo del corso sulla gestione dele banche dati sulla biodiversità proposto dalla Sezione, volto a formare nuove professionalità in grado di affrontare con competenza l’enorme flusso di dati ambientali che quotidianamente affluiscono nei database degli enti più svariati.
Tale modulo, denominato “GIS base” e tenuto dal dr. Paolo Tomè (libero professionista che da anni presta la sua competenza al mondo dei dati territoriali) si è focalizzato sulla gestione dell’informazione geografica: tramite l’utilizzo del software open source Quantum GIS (QGIS), i partecipanti hanno quindi avuto occasione di familiarizzare con i concetti e le operazioni di base tipiche dei sistemi GIS (Geographic Information Systems).
Il modulo ne segue un precedente, tenuto dal prof. Stefano Martellos, docente in Biodiversity Informatics all’Università di Udine, focalizzato sull’introduzione al trattamento dei dati primari di biodiversità, sulla storia dei grandi database federati oggi in uso e sulla digitalizzazione delle collezioni museali.
Ogni modulo del corso si inserisce all’interno della più grande iniziativa, coordinata per la parte tecnica dalla Sezione di Zoologia dei Vertebrati, mirante alla creazione di un grande database federato sovraregionale che coinvolga quanti più attori possibili nel comune sforzo di condivisione di dati: il progetto BioSTREAM (“BIO System for Transmission and Retrieval of Environmental Attributes and Models”).
I prossimi moduli, “GIS Avanzato”, “Database base” e “Database geografici” si terranno in videoconferenza a Venezia e ad Udine nei prossimi mesi, mentre il modulo conclusivo, “R” avrà luogo al MUSE ad inizio aprile 2018.
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