Quando e perché i grandi mammiferi entrano in città? E che rischi corriamo? Cosa succede, invece, quando siamo noi ad entrare nei loro habitat per scopi ricreativi o di ricerca?
Sono state queste alcune delle domande a cui abbiamo cercato di rispondere, seguendo un approccio scientifico, durante le giornate tecniche del GLAMM (Group for Large Mammals Conservation and Management) dell’Associazione Teriologica Italiana (ATIt), che si sono tenute il 28 e 29 novembre a Ferrara grazie alla collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara ed il patrocinio di ISPRA e della Regione Emilia-Romagna.
Durante l’evento, aperto a tutti, si è parlato del rapporto tra uomo e grandi mammiferi che, con crescente frequenza, si trovano a dover condividere spazi sempre più stretti. Basandoci sui risultati di ricerche scientifiche condotte in ambito sia internazionale che italiano, abbiamo affrontato vari aspetti della convivenza con queste specie, analizzandone nel dettaglio le motivazioni, i rischi e le soluzioni.
Nella prima giornata si è parlato delle cause della presenza dei grandi mammiferi in contesto urbano, dei rischi ad essa connessi e della problematica del “disturbo alla fauna”, approfondendo in particolare gli effetti che le attività ricreative e di ricerca in ambienti naturali possono avere sul comportamento e la conservazione dei grandi mammiferi. Durante la seconda giornata, esperti di cervidi, cinghiali e grandi carnivori ci hanno parlato dei conflitti legati alle attività agro-silvo-pastorali e delle strategie attualmente utilizzate per ridurne l’impatto sulle attività umane e promuovere la convivenza.
Oltre ad averci fornito un quadro completo sulla tematica e l’opportunità di discutere sul tema, condividendo esperienze e opinioni, queste giornate hanno sicuramente stimolato importanti dibattiti e sollevato questioni delicate, anche su temi che spesso e volentieri vengono strumentalizzati per alimentare allarmismi e conflitti sociali. Le evidenze scientifiche e i numeri presentati, soprattutto per quanto riguarda i grandi carnivori, sottolineano ancora una volta che, nonostante in Italia (e nelle nuove aree di espansione, in particolare) la strada verso una migliore convivenza e gestione di queste specie sia ancora lunga, le soluzioni esistono e si possono concretizzare con l’impegno e la collaborazione di tutte le parti coinvolte, a cominciare dalle amministrazioni.
I video e le presentazioni in PDF di tutti gli interventi saranno a breve resi disponibili su YouTube e sul sito dell’Associazione Teriologica Italiana.