La biodiversità degli ecosistemi agro-silvo pastorali in un paesaggio che cambia

In Europa, gran parte della biodiversità terrestre sopravvive in aree dedicate all’agricoltura: la corretta gestione di queste aree è pertanto fondamentale per la conservazione della natura. Negli ultimi decenni, l’intensificazione delle pratiche agricole e l’abbandono delle aree marginali stanno minando seriamente il delicato equilibrio che, nel corso dei millenni, si era instaurato tra produzioni agricole e biodiversità. La biodiversità fornisce fondamentali servizi alle società umane ed è essenziale anche per la produzione di cibo; senza di essa, non sarà possibile far fronte in modo sostenibile all’aumento del fabbisogno di cibo, dovuto all’aumento di popolazione a scala globale che avverrà nei prossimi decenni.

Per tutte queste ragioni, il gruppo di Biologia della Conservazione del MUSE svolge da anni ricerche sul tema della biodiversità negli ambienti agricoli del Trentino, con il fine ultimo di favorire la conservazione in questi sistemi produttivi e di orientare la gestione del territorio e la produzione verso pratiche sostenibili.

L’approccio metodologico che accomuna le nostre ricerche in ambito rurale si basa su un’estesa raccolta di dati faunistici (di presenza, abbondanza e successo riproduttivo) e ambientali sul territorio, combinata con l’utilizzo di modelli statistici, impiegati per indagare le esigenze ecologiche delle specie target e i fattori che determinano la composizione delle comunità. I risultati finora ottenuti hanno già permesso di ottenere solide conoscenze di base sull’ecologia delle specie studiate, di valutare gli effetti dell’agricoltura sull’ambiente e permetteranno, auspicabilmente in maniera sempre più incisiva, di orientare le misure agro-ambientali previste nei Programmi di Sviluppo Rurale o in altri contesti.

Prati stabili in Val di Fassa

L’avifauna negli ambienti rurali montani

Le praterie secondarie permanenti (prati da sfalcio e pascoli) sono da sempre un focus privilegiato delle nostre attività di ricerca, vista la loro rilevanza nel caratterizzare gli ambienti di bassa e media montagna del Trentino e l’elevato valore conservazionistico, ecologico e paesaggistico, oltre che socio-economico, che esse rivestono.

Gli ambienti agricoli montani sono anche i più minacciati in termini di perdita di biodiversità, in quanto soggetti, da un lato, all’abbandono e, dall’altro, al sovra-sfruttamento e all’intensificazione (soprattutto nel fondovalle), ma anche alla conversione in colture più redditizie; inoltre, questi ambienti sono quelli più impattati dall’urbanizzazione, che anche in montagna impatta in maniera sostanziale. Indicatori privilegiati in questo tipo di ambienti sono uccelli come il re di quaglie e alcuni passeriformi, come l’averla piccola e la bigia padovana, specie ad elevata priorità di conservazione e in costante declino a livello nazionale e comunitario.

Il gruppo di ricerca coordina inoltre insieme a LIPU il progetto Farmlan Bird Index nella Provincia di Trento, volto alla definizione del Farmland Bird Index nazionale, indicatori utilizzati dall’Unione Europea per monitorare l’efficacia della Direttiva Uccelli e nei monitoraggi provinciali sugli uccelli degli ambienti agricoli.

Quale biodiversità negli ambienti agricoli intensivi?

Negli ultimi anni, l’ambito Biologia della Conservazione ha dedicato specifiche attività di ricerca agli agroecosistemi intensivi e permanenti, in particolare ai meleti e ai vigneti, due degli elementi paesaggistici più evidenti che contraddistingue il fondovalle trentino.

Nelle coltivazioni permanenti, la diversità ornitica e l’abbondanza di molte specie dipendono da una moltitudine di elementi relativi al contesto paesaggistico, gestionale e topografico-climatico. Lo stato di conservazione della biodiversità in questi sistemi è determinato dall’eterogeneità del paesaggio in cui sono inseriti e dalla presenza di ambienti naturali, semi-naturali e tradizionali residui, oltre che dalle scelte gestionali degli agricoltori, che hanno effetti variabili e dipendenti dalla scala spaziale. Seppur votati primariamente alla produzione, questi ambienti possono comunque ospitare un buon numero di specie animali e vegetali, anche di rilevante valore per la conservazione, ammesso che vengano adottati alcuni accorgimenti agronomici, minimi in termini gestionali ma essenziali per la biodiversità.

Vigneti in Val di Cembra

Due sono i principali studi attualmente in corso: il progetto Terra Aria Acqua, in collaborazione con le aziende del Biodistretto di Trento e quello Agricoltura, Paesaggio e Natura in dialogo, con l’Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini (APOT), in Valle di Non.

Pubblicazioni:

  • Assandri, G., Bogliani, G., Pedrini, P., & Brambilla, M. (2019). Toward the next Common Agricultural Policy reform: Determinants of avian communities in hay meadows reveal current policy’s inadequacy for biodiversity conservation in grassland ecosystems. Journal of Applied Ecology56(3), 604-617. https://doi.org/10.1111/1365-2664.13332
  • Assandri, G., Bogliani, G., Pedrini, P., & Brambilla, M. (2018). Beautiful agricultural landscapes promote cultural ecosystem services and biodiversity conservation. Agriculture, Ecosystems & Environment256, 200-210. https://doi.org/10.1016/j.agee.2018.01.012
  • Assandri, G., Bernardi, A., Schmoliner, A., Bogliani, G., Pedrini, P., & Brambilla, M. (2018). A matter of pipes: Wryneck Jynx torquilla habitat selection and breeding performance in an intensive agroecosystem. Journal of ornithology159, 103-114. https://doi.org/10.1007/s10336-017-1479-y
  • Assandri G, Ghidoni F, Penner F, Bottura M, Brambilla M, Bogliani G, et al (2017). Importanza degli uccelli per la biodiversità del vigneto. Viti e Vino, Suppl a L’Informatore Agrario, 27: 19–22.
  • Assandri, G., Bogliani, G., Pedrini, P., & Brambilla, M. (2017). Land-use and bird occurrence at the urban margins in the Italian Alps: implications for planning and conservation. North-Western Journal of Zoology13(1).
  • Assandri, G., Bogliani, G., Pedrini, P., & Brambilla, M. (2016). Diversity in the monotony? Habitat traits and management practices shape avian communities in intensive vineyards. Agriculture, Ecosystems & Environment223, 250-260. https://doi.org/10.1016/j.agee.2016.03.014
  • Assandri G, Brambilla M, Pedrini P (2016). Uccelli come indicatori di biodiversità nei vigneti. Terra Trentina;61: 54–55.
  • Brambilla, M., & Pedrini, P. (2016). Modelling at the edge: habitat types driving the occurrence of common forest bird species at the altitudinal margin of their range. Ornis Fennica93(2), 88-99.
  • Brambilla, M., Assandri, G., Martino, G., Bogliani, G., & Pedrini, P. (2015). The importance of residual habitats and crop management for the conservation of birds breeding in intensive orchards. Ecological Research30, 597-604. https://doi.org/10.1007/s11284-015-1260-8
  • Brambilla, M., Martino, G., & Pedrini, P. (2013). Changes in song thrush Turdus philomelos density and habitat association in apple orchards during the breeding season. Ardeola60(1), 73-83. https://doi.org/10.13157/arla.60.1.2012.73
  • Brambilla, M., & Pedrini, P. (2013). The introduction of subsidies for grassland conservation in the Italian Alps coincided with population decline in a threatened grassland species, the Corncrake Crex crex. Bird Study60(3), 404-408. https://doi.org/10.1080/00063657.2013.811464
  • Ceresa, F., Bogliani, G., Pedrini, P., & Brambilla, M. (2012). The importance of key marginal habitat features for birds in farmland: an assessment of habitat preferences of Red-backed Shrikes Lanius collurio in the Italian Alps. Bird Study59(3), 327-334. https://doi.org/10.1080/00063657.2012.676623
  • Pedrini, P., Rizzolli, F., Rossi, F., & Brambilla, M. (2012). Population trend and breeding density of corncrake Crex crex (Aves: Rallidae) in the Alps: monitoring and conservation implications of a 15-year survey in Trentino, Italy. Italian Journal of Zoology79(3), 377-384. https://doi.org/10.1080/11250003.2011.651492
  • Brambilla, M., & Pedrini, P. (2011). Intra-seasonal changes in local pattern of Corncrake Crex crex occurrence require adaptive conservation strategies in Alpine meadows. Bird Conservation International21(4), 388-393. https://doi.org/10.1017/S0959270910000572
  • Marchesi, L., & Sergio, F. (2005). Distribution, density, diet and productivity of the Scops Owl Otus scops in the Italian Alps. Ibis147(1), 176-187. https://doi.org/10.1111/j.1474-919x.2004.00388.x

 

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