Ambito Biologia della Conservazione

Tra il 22 e il 25 Settembre 2016 si è svolto a Trento l’XI Congresso Nazionale della Societas Herpetologica Italica (S.H.I.), ospitato dal MUSE – Museo delle Scienze di Trento e organizzato in collaborazione con l’associazione stessa. Al congresso hanno partecipato 127 erpetologi italiani e non solo, che hanno presentato un totale di 93 contributi, di cui 54 interventi orali e 39 poster. Questi contributi sono stati inseriti in 10 sessioni tematiche: Distribuzione e Biogeografia; Monitoraggio; Ecologia ed Etologia; Conservazione; Sistematica, Genetica e Filogeografia; Morfologia; Ecofisiologia; Paleontologia e Museografia; Cheloni marini; Parassitologia e Veterinaria. Infine, i partecipanti hanno potuto assistere a tre sessioni plenarie con relazioni ad invito tenute da Simon Loader (Biogeography as a hard science, or “just so Stories?” An example from deconstructing the African Amphibian Fauna), Robert Jehle (Conservation genetics in amphibians: Integrating spatial and temporal population processes) e Lucio Bonato (Salamandre terrestri: ecologia e distribuzione).

A partire da questo congresso, la S.H.I. ha istituito un nuovo premio che ha l’intento di commemorare Enrico Romanazzi (1980-2016), socio S.H.I. scomparso prematuramente, erpetologo collaboratore del MUSE e membro del comitato organizzatore del XI Congresso Nazionale, a cui va riconosciuto il merito di aver avuto un travolgente interesse per la conservazione dell’erpetofauna e la capacità di portare a termine con determinazione le battaglie intraprese. Lo scopo del Premio Romanazzi è quello di consentire alla traiettoria intrapresa da Enrico di mantenersi nel tempo e di incoraggiare i giovani erpetologi ad abbracciare percorsi di studio e di ricerca che riguardano la conservazione, la branca dell’erpetologia forse più attuale, urgente e necessaria.

Come risultato scientifico del congresso, a novembre 2017, sono stati pubblicati gli Atti, che raccolgono la maggior parte dei contributi presentati durante il congresso. Il file in formato PDF del volume può essere scaricato dal sito web della Società: http://www-3.unipv.it/webshi/pubb/pubblic.htm

Inoltre, se qualcuno fosse interessato ad averne una copia cartacea, la stessa può essere richiesta al personale del MUSE scrivendo ad Ana Rodriguez-Prieto (ana.rodriguez@muse.it).

 

Vipera dal corno (Vipera ammodytes). Ph. Karol Tabarelli de Fatis

L’ISTRICE ALLA CONQUISTA DEL NORD

“Incontri al museo per parlare di fauna” è il titolo della serie di appuntamenti dedicata al meraviglioso mondo degli animali. Ogni mese, una nuova opportunità per conoscere un diverso aspetto della biodiversità, illustrare le ultime novità nel campo delle ricerche sulla fauna e avvicinarsi al mondo della conservazione. La partecipazione è aperta a tutti: appassionati, curiosi, esperti e non.

Nel primo appuntamento del 2018, si parlerà di una specie molto particolare: l’istrice. Questo grande roditore, originario delle terre del Nord Africa e del Sud Sahara, in tempi recenti ha esteso il suo areale, arrivando anche nella nostra penisola. Fino agli anni Settanta, l’istrice era presente solo nelle regioni centro-meridionali. L’introduzione di un regime di tutela (in Italia, la specie è protetta dal 1978), unita ai mutamenti climatici, ne ha favorito però la diffusione, portandola alla conquista delle regioni settentrionali, Trentino Alto-Adige compreso.

Per l’occasione sarà con noi Emiliano Mori, ricercatore dell’Università di Siena, che per anni si è dedicato allo studio dell’istrice. Attraverso il racconto della sua recente espansione, affronterà i principali aspetti della biologia ed ecologia, svelerà le tante curiosità legate al comportamento, alle abitudini e alle strategie di questo pungente roditore, da molti ancora poco conosciuto.

L’appuntamento è per mercoledì 10 gennaio alle ore 20.45 presso la Sala Conferenze del MUSE-Museo delle Scienze

Il relatore: Emiliano Mori, nato il 20 Dicembre 1985 a Siena, laurea specialistica in Biodiversità ed Evoluzione all’Università di Pisa Master di II Livello in Conservazione della Biodiversità Animale all’Università “La Sapienza” di Roma, dottorato di ricerca in Biologia Evoluzionistica all’Università di Siena, sull’ecologia spaziale dell’istrice in contesti ecologici contrastanti. Attualmente lavora presso l’Università di Siena con un progetto di PostDoc sul tamia siberiano finanziato dall’Accademia Nazionale dei Lincei. Tra le altre pubblicazioni, ha all’attivo 60 articoli su riviste con Impact Factor (di cui 20 sull’istrice).

Di seguito, il programma completo degli eventi:

Congratulazioni a Matteo Facchinelli per il conseguimento della laurea triennale in Scienze Naturali presso l’Università degli Studi di Padova con il lavoro di tesi svolto presso il MUSE dal titolo: “Studio di una popolazione di Bombina variegata in ambienti agricoli della Val di Cembra (Trentino)”!

Val di Cembra (TN)

Val di Cembra (TN)

Vasca per la raccolta d'acqua, Val di Cembra (TN)

Vasca per la raccolta d'acqua, Val di Cembra (TN)

La 'marcatura' dell'individuo consiste in una fotografia del ventre che permetta confronto ed indentificazione dello stesso individuo nel caso di ricattura

La 'marcatura' dell'individuo consiste in una fotografia del ventre che permetta confronto ed indentificazione dello stesso individuo nel caso di ricattura

Ululoni dal ventre giallo

Ululoni dal ventre giallo

Lo studio di Matteo ha avuto lo scopo di effettuare una prima valutazione sulla distribuzione di Bombina variegata (ululone dal ventre giallo) in siti naturali e antropizzati della Val di Cembra, e di contribuire allo sviluppo di un protocollo per il monitoraggio della specie, in fase di realizzazione da parte del MUSE, da applicare nell’ambito del Piano di Monitoraggio delle specie di interesse comunitario (Direttiva Habitat 92/43/CEE) previsto dalla Provincia Autonoma di Trento (Azione A5 del progetto Life+T.E.N). Matteo ha applicato metodi di campionamento basati su tecniche di cattura-marcatura-ricattura su popolazioni rilevate in siti artificiali di ambiente agricolo, rappresentati da vasche per la raccolta dell’acqua. Per ciascun animale catturato ha rilevato parametri biometrici (peso, lunghezza). Le caratteristiche dei siti artificiali che possono influenzare la presenza della specie, sono state valutate attraverso il rilievo di parametri fisici e ambientali. I dati ottenuti hanno permesso un confronto con quelli relativi ad altre popolazioni del Trentino ottenuti in occasione di altri studi condotti dal MUSE. Inoltre hanno fornito informazioni utili allo sviluppo di adeguate strategie per la conservazione della specie.