tordo bottaccio

a cura di Simone Pirrello e Lorenzo Serra

La migrazione differenziale è un fenomeno frequente nelle popolazioni di uccelli, all’interno delle quali individui di età o sesso diverso possono distinguersi per i tempi di migrazione o le distanze percorse. In genere, i maschi trascorrono l’inverno più vicino ai quartieri riproduttivi rispetto alle femmine, così da poterli raggiungere in minor tempo e competere così con gli altri maschi nella scelta dei migliori siti di nidificazione.

Nella primavera del 2019, grazie ad una collaborazione tra il MUSE (Sezione di Zoologia dei Vertebrati), ISPRA (Area Avifauna Migratrice) e lo Swiss Ornithological Institute (Department of Bird Migration), è stato avviato uno studio biennale finalizzato all’identificazione dei quartieri di svernamento e dei siti di stop-over dei tordi bottaccio (Turdus philomelos) nidificanti nell’area circostante la Riserva Naturale Provinciale “Palù di Tuenno” in Val di Non e al riconoscimento di eventuali fenomeni di migrazione differenziale tra diverse classi di età e sesso. Nei mesi di maggio, giugno e luglio 2019 sono stati catturati complessivamente 39 tordi (19 maschi e 20 femmine), attraverso mist-net verticali (Figura 1).

Figura 1 – Transetto di mist-nets collocato nei pressi della Riserva Naturale Provinciale Palù di Tuenno (TN). Ph. ISPRA

Ogni individuo è stato dotato di un dispositivo prodotto dallo Swiss Ornithological Institute, denominato uTag, costituito da un sensore in grado di rilevare l’intensità della luce e da una radio VHF trasmittente per il download dei dati a distanza (Figura 2). Ogni uTag aveva un peso inferiore ai 2 g (range 1.46-1.65 g), inferiore al 3% del peso degli individui (range 61.2-87.2 g), ed è stato applicato sul groppone dei tordi mediante un’imbracatura a leg-loop in nylon.
Gli uTag sono stati programmati in modo da registrare l’intensità luminosa giornaliera a partire dal 15 luglio 2019, periodo in cui si presume che i tordi inizino a muoversi verso i quartieri di svernamento. A partire dal 15 marzo 2020 gli uTag hanno iniziato a trasmettere la loro posizione e, grazie ad una particolare radio ricevente, è stato possibile scaricare i dati dagli individui che sono tornati per nidificare nell’area.

Figura 2 – Individuo marcato con uTag dello Swiss Ornithological Institute (Vogelwarte, Sempach). Ph. ISPRA

Nonostante le difficoltà operative legate all’emergenza Covid-19, nella prima settimana di campo del 2020 è stato possibile recuperare con successo i dati di 10 tordi (9 maschi e 1 femmina), rientrati in Val di Non, la cui presenza è stata registrata in più giornate consecutive grazie ai sopralluoghi realizzati in questo periodo dal MUSE con Luigi Marchesi, residente in zona (Figura 3). I dati raccolti, sono stati quindi inviati ai colleghi dello Swiss Ornithological Institute per una prima elaborazione al fine di determinare i siti di stop-over e i quartieri di svernamento di questi individui. I risultati preliminari provano il buon funzionamento della tecnologia u-Tag, che ben si presta ad essere impiegata in futuri studi sulla migrazione di Passeriformi di medie dimensioni.

Figura 3 – Individuo marcato nel 2019 e osservato a marzo 2020; la freccia rossa indica l’antenna dell’uTag. Ph. Luigi Marchesi/MUSE.

 

Al progetto di ricerca, ideato e proposto da ISPRA, collaborano: Lorenzo Serra e Simone Pirrello di ISPRA Ozzano Emilia Bologna; Paolo Pedrini, Alessandro Franzoi, Luigi Marchesi e Francesca Rossi del MUSE.

Continua a seguire il progetto su:
– Il Sitoweb ISPRA Biodiversità
– L’account Twitter di ISPRA; handle: @ISPRA_Press
– Il Sitoweb dello Swiss Ornithological Institute;
– L’account Twitter dello Swiss Ornithological Institute; handle: @Vogelwarte_scie