La stagione particolarmente calda e secca ha messo a dura prova gli ululoni. Molti habitat utilizzati abitualmente dalla specie per la riproduzione sono andati in secca già a tarda primavera, così come i numerosi fossi agricoli minori della Piana Rotaliana e l’estesa area umida di Prada (nella Rete di Riserve Bondone). In queste circostanze, ambienti artificiali come le vasche per la raccolta d’acqua, tipiche del paesaggio agricolo della Val di Cembra (dove la locale Rete di Riserve supporta da anni le attività di ricerca) e habitat semi-naturali come le pozze d’alpeggio d’alta quota hanno svolto un ruolo importante, garantendo agli anfibi la presenza sul territorio di raccolte d’acqua per la riproduzione e lo sviluppo di uova e girini. Questi ambienti sono infatti in parte gestiti da contadini e pastori che favoriscono l’apporto idrico attraverso strutture utili a convogliare al loro interno l’acqua piovana, sorgentizia o da acquedotto.
Pozze d’alpeggio e vecchie raccolte d’acqua rappresentano habitat strategici per la conservazione dell’ululone dal ventre giallo.
Il monitoraggio annuale dedicato alla specie ed ai suoi habitat ha evidenziato la riduzione della disponibilità idrica anche in questi siti: le pozze d’alpeggio (indagate soprattutto nell’area del Parco Naturale Locale Monte Baldo) hanno mostrato un’estensione inferiore rispetto agli anni precedenti, con un perimetro ridotto anche della metà, così come il livello dell’acqua in molte vasche. Inoltre, il numero di ululoni adulti rilevato nei siti riproduttivi è risultato inferiore rispetto agli anni precedenti probabilmente a causa delle difficoltà incontrate dagli anfibi nel compiere la migrazione dai siti di svernamento in condizioni siccitose. Nonostante tutto, la presenza di uova, girini e giovani neo metamorfosati osservati nel corso del monitoraggio testimonia l’avvenuta riproduzione della specie anche in questa stagione particolarmente difficile. In uno scenario di profonde modificazioni ambientali legate ai cambiamenti climatici, i dati mostrano come la conservazione e la corretta gestione degli ambienti umidi artificiali e seminaturali legati alle attività agropastorali giochino una rilevanza sempre maggiore per la conservazione dell’ululone dal ventre giallo, ma anche di altre specie di anfibi e di invertebrati acquatici.
L’annata particolarmente siccitosa ha causato una forte contrazione, se non addirittura scomparsa, di molti habitat umidi essenziali per la sopravvivenza degli anfibi.
A Trento l’edizione 2022 della City Nature Challenge, la sfida internazionale per mappare la biodiversità urbana, si apre con un serata-evento al parco di Villa Sant’Ignazio: venerdì 29 aprile, dalle 17 alle 22, MUSE e Cooperativa Sociale Samuele propongono una serie di attività dedicate alla Citizen Science, la scienza dei cittadini, con bioblitz, una visita agli orti del laboratorio di agricoltura sociale e un focus sul mondo dei pipistrelli. Tempo fino al 2 maggio, invece, per registrare le proprie osservazioni naturalistiche sulla piattaforma iNaturalist: l’anno scorso solo nel capoluogo trentino furono oltre 700, per un totale di 235 specie monitorate.
Un parco pubblico, un giardino, un prato, un orto, un terrazzo e uno smartphone, assieme a tanta voglia di mettersi in gioco: sono questi gli elementi che – dal 29 aprile al 2 maggio 2022, grazie a “City Nature Challenge” – trasformeranno i cittadini e le cittadine del Comune di Trento in veri e propri cittadini-scienziati. L’iniziativa internazionale, rilanciata a livello locale da MUSE – Museo delle Scienze, Comune di Trento, Società di scienze naturali del Trentino, Associazione per il WWF Trentino e Biodistretto di Trento con le aziende Maso Martis, Villa Margon-Ferrari, Cooperativa Samuele, Maso Franch e Azienda agricola Foradori, porterà scuole, cittadini e tutti i “curiosi di natura” a osservare con attenzione l’ambiente che ci circonda, scattare fotografie a piante e animali e registrare i suoni della natura. I dati raccolti potranno essere caricati su iNaturalist (https://www.inaturalist.org/projects/city-nature-challenge-2022-trento-cluster-biodiversita), un’app gratuita e aperta a tutti utilizzata in tutto il mondo, e contribuire così alla ricerca sulla biodiversità locale e nazionale.
L’EVENTO DI APERTURA 2022 Venerdì 29 aprile il MUSE si trasferisce in collina per un evento ideato insieme alla Cooperativa Sociale Samuele: a partire dalle 17 e fino alle 22, Parco Villa Sant’Ignazio – a pochi passi dal centro storico di Trento – si anima con un programma di attività a tema naturalistico: bioblitz, visite agli orti biologici del laboratorio di agricoltura sociale con un gustoso aperitivo a km0 e un focus sul mondo dei pipistrelli. Il ritrovo è previsto per le 17 all’ingresso della Cooperativa Samuele (via delle Laste, 22 – Trento). A seguire, il via alla serata con la visita agli orti e al vigneto biologico con il responsabile Milo Tamanini, la presentazione del progetto di rivalorizzazione del verde “L’altrobosco” (https://www.vsi.it/gli-studenti-e-laltrobosco/) e l’attività di bioblitz con i ricercatori e le ricercatrici del MUSE. Alle 19.30 l’apericena sulla Terrazza del BarNaut della Cooperativa Samuele con degustazione di prodotti a km zero, per concludere alle 21 con la scoperta della vita notturna: Claudio Torboli, esperto chirotterologo di Albatros srl e membro della Società di scienze naturali del Trentino, accompagnerà al chiaro di luna i partecipanti alla scoperta dei segreti dei pipistrelli con ausilio di batdetector .
La partecipazione all’evento è gratuita e aperta ad un numero massimo di 50 persone, con prenotazione su Ticketlandia.
LE ATTIVITÀ CON LE SCUOLE Anche studenti e insegnanti sono invitati a raccogliere dati sulla biodiversità del Comune di Trento. A loro, la City Nature Challenge dedica una serie di appuntamenti organizzati in collaborazione con le aziende agricole del Biodistretto di Trento, che dal 2020 partecipano al progetto “Terra – Aria – Acqua”, dedicato alla gestione sostenibile del paesaggio agricolo e alla conservazione delle specie in esso presenti.
Il 29 aprile e il 2 maggio a Maso Franch (https://la-vis.com/) passeggiata tra i vigneti per cogliere gli aspetti più esaltanti della natura presente: le fioriture dei sovesci, i nidi, il bug hotel, le arnie. Attraverso la “prova della vanga” si aprirà quindi l’orizzonte sull’importanza del terreno e dell’ecosistema suolo, delle radici dell’erba, della comunicazione tra le piante, il tutto con una vista che domina dall’alto il fiume Avisio.
Il 29 e 30 aprile a Villa Margon Ferrari (https://www.ferraritrento.com/it/villa-margon/) si raccoglieranno, attraverso un Bioblitz guidato dagli esperti del MUSE, i dati sulla biodiversità degli ambienti agricoli collinari. A fine attività, visita guidata alla storica Villa del Cinquecento, che custodisce stanze riccamente affrescate e un prezioso Ciclo dei Mesi.
Sempre il 29 aprile Maso Martis (https://www.masomartis.it/) accoglierà le classi per un pomeriggio per conoscere più da vicino le specie animali e vegetali più caratteristiche di questo ambiente alle pendici del Monte Calisio. Infine, il 2 maggio, ci si sposterà nell’azienda agricola Foradori (https://www.agricolaforadori.com) per confrontarsi con vari microhabitat (il fontanile, il muretto a secco, il bosco di latifoglie, il fossato), in cui sperimentare diverse tecniche di monitoraggio.
LA CITY NATURE CHALLENGE La City Nature Challenge (CNC) nasce nel 2016 da un’amichevole competizione tra il Museo di Storia Naturale della Contea di Los Angeles e l’Accademia delle Scienze della California. Negli anni successivi l’evento acquista una rilevanza mondiale, arrivando a coinvolgere nel 2021 ben 419 città appartenenti a 44 paesi diversi. Nella CNC i cittadini vengono coinvolti dai ricercatori in attività di monitoraggio della biodiversità (Bioblitz) con lo scopo di registrare, mediante l’applicazione iNaturalist, il maggior numero di osservazioni naturalistiche su flora e fauna selvatica presente all’interno della propria città. Quest’anno le città aderenti all’evento mondiale sono più di 450. In Italia, molte città italiane, tra cui Trento, hanno unito le proprie forze e risorse andando a costituire il “Cluster Biodiversità Italia” con cui, già dal 2018, hanno aderito alla CNC e contribuito al monitoraggio della biodiversità urbana italiana: nel 2021 le osservazioni effettuate sono state 10.200 e le specie censite sono state 3000. Nel 2022 le città italiane aderenti alla CNC saranno 14.
Il ruolo delle mangiatoie per ungulati selvatici nelle dinamiche preda-predatore in Val di Fassa (Trentino).
Ha preso il via in questi giorni il progetto di studio sulle dinamiche preda-predatore presso i siti di foraggiamento artificiale per ungulati selvatici in Trentino, precisamente in Val di Fassa. Si tratta di una delle azioni concordate nell’accordo di collaborazione tra MUSE e Associazione Cacciatori Trentini (ACT), nell’ambito del Programma di Stewardship di LWA EU. Il Programma di Stewardship promuove e gestisce la co-progettazione e la realizzazione di azioni concrete sviluppate insieme a quei portatori di interesse (Stewards) che decidono di prendere parte attiva nella conservazione e gestione del lupo sulle Alpi.
Un gruppo di circa 30 mufloni fotografati a pochi metri da una grossa mangiatoia in Val di Fassa a gennaio 2021. Foto: G. Bombieri
Cranio di muflone femmina recentemente predato dal lupo e rinvenuto presso la stessa mangiatoia a febbraio 2021. Foto: G. Bombieri.
L’idea è nata da un interesse specifico dell’ACT, in seguito alle numerose predazioni su ungulati, in modo particolare mufloni, ma anche cervi e caprioli, registrate negli ultimi anni proprio nelle immediate vicinanze di siti di foraggiamento artificiale. Tali mangiatoie, distribuite lungo tutta la valle, vengono caricate di fieno dai cacciatori durante i mesi invernali, con l’obiettivo di aumentare la sopravvivenza degli ungulati selvatici nel periodo più rigido dell’anno (ricordiamo che in provincia di Trento tale pratica è permessa e regolamentaa dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 2852 del 30 dicembre 2013 relativa alle strutture per il foraggiamento della fauna selvatica). Con il ritorno del lupo, tuttavia, l’aggregazione di ungulati attorno alle mangiatoie potrebbe creare dei veri e propri buffet per il predatore, soprattutto in inverni molto nevosi e rigidi. Questo sembra essere particolarmente evidente per il muflone, specie non autoctona e introdotta in provincia a fine venatorio a partire dagli anni ‘70. Originaria di aree prive di grandi predatori, la specie non presenta comportamenti anti-predatori. Inoltre, in inverno tende a raggrupparsi in grandi numeri presso i siti di foraggiamento, rappresentando una facile preda per il lupo, soprattutto quando la neve è particolarmente alta.
L’obiettivo dello studio è quello di fornire un quadro dettagliato della dinamica di predazione del lupo in un’area particolarmente interessata dalla presenza di mangiatoie, nonché sede della popolazione più numerosa di mufloni sul territorio provinciale.
I siti interessati verranno monitorati in maniera sistematica e intensiva tra gennaio e marzo 2022 dal personale del MUSE e dell’ACT, con il supporto del personale del Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento e dei custodi forestali, grazie all’impiego di fototrappole e di sopralluoghi diretti al fine di registrare eventuali indici di presenza e predazioni da lupo.
Una delle mangiatoie che verranno monitorate tramite fototrappola e sopralluoghi tra gennaio e marzo 2022. Foto: G. Bombieri.
Tordo bottaccio - Ph. Arch. MUSE/PP Con l'arrivo della primavera riprendono le attività del progetto dedicato all'identificazione dei siti di svernamento e stop-over dei tordi bottacci, mediante l'utilizzo di ricetrasmittenti. Read More
Tordo bottaccio - Ph. Arch. MUSE/PP I primi maschi raggiungono i loro siti di nidificazione presso la Riserva Naturale Palù di Tuenno, anticipando di qualche giorno le femmine.
Migrazione Anfibi - Ph. Daniel Lebech Nässling Iversen Raganella italiana settentrionale incontrata durante il salvataggio Anfibi effettuato al Lago di Loppio. Le raganelle non sono anuri migratori per eccellenza. È comunque possibile incontrarle di notte nei siti dove ne è nota la presenza.
Migrazione Anfibi/ph. Daniel Lebech Nässling Iversen Tritone alpestre, maschio in fase terrestre incontrato presso il Lago di Loppio.
Migrazione anfibi - Ph. Daniel Lebech Nässling Iversen Individuo di Rana dalmatina in migrazione verso il sito di riproduzione, presso il Lago di Loppio, individuato durante un'attività di salvataggio Anfibi promossa da WWF/LAV.
Gufo reale - Ph. Ivan Callovi Monitoraggio delle coppie nidificanti di Gufo reale nelle aree della Rete Natura 2000.
Gufo reale - Ph. PP/Arch.MUSE Tra gli scopi dell'indagine, la valutazione delle azioni di conservazione intraprese a favore della specie (es. mitigazione degli impatti delle linee elettriche).
Fototrappole - Camoscio Ph. Arch.MUSE Monitoraggio sistematico con fototrappole nell'area del Parco Naturale Adamello Brenta.
Fototrappole - Orso brunoPh. Arch. MUSE Tanti gli animali avvistati, ma molte di più le persone "catturate" durante la loro frequentazione della montagna.
Fototrappole - Capriolo Ph. Arch.MUSE La presenza antropica lungo i sentieri è sempre più consistente, richiedendo la giusta riflessione per una sana convivenza con la fauna selvatica.
Piviere tortolino - Ph. Paolo Pedrini/Arch.MUSE I ricercatori del Max Plank Institute si sono recati sulle cime del Parco Naturale di Paneveggio - Pale di S. Martino per proseguire gli studi sul piviere tortolino.
Tortolini - Ph. Paolo Pedrini/Arch.MUSE A supporto dei ricercatori del Max Plank, anche personale di ISPRa (Istituto Superiore per la Ricerca e Protezione Ambientale), del MUSE e del Parco.
Ululone dal ventre giallo Monitoraggio dell’ululone dal ventre giallo in Trentino. Gli ambienti indagati sono rappresentati da vasche agricole e pozze d’alpeggio.
Gambero di fiume 2020 Monitoraggio del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) nelle Reti di Riserve Val di Cembra, Alpi Ledrensi e Valle del Chiese .
Rare Wildlife Alert
Voltapietre/ph. Karol Tabarelli de Fatis Uccello limicolo che nidifica nei territori più nordici dell'emisfero boreale. La migrazione post-riproduttiva verso i quartieri di svernamento interessa le zone litorali, più raramente le aree interne come le Foci della Sarca, dove è stato fotografato. L'osservazione in questione rappresenta una delle pochissime a livello regionale, costituite principalmente da dati storici.
Piovanello pancianera/ph. Karol Tabarelli de Fatis Nidificante nella tundra artica lo si può osservare con una certa regolarità in regione, seppur con numeri limitati. La sua presenza è subordinata al reperimento di aree naturali idonee per la sosta, dove con la giusta tranquillità, possa procacciarsi il cibo, costituito principalmente da Anellidi che scova sondando, minuziosamente, il fango con il lungo becco.
Pavoncelle/ph. Karol Tabarelli de Fatis Esemplari avvistati in sosta migratoria nei campi davanti alla Riserva Naturale Provinciale di Inghiaie (Levico Terme), nella Rete di Riserve del Fiume Brenta.
Nibbio reale/ph. Karol Tabarelli de Fatis Esemplare avvistato presso la Riserva Naturale Provinciale di Inghiaie, nella Rete di Riserve del Fiume Brenta.
Gipeto/ph. Karol Tabarelli de Fatis Pierro, individuo dotato di trasmittente satellitare, in volo sull'Altopiano della Vigolana.
Zigolo minore/ph. Paolo Refolo L'ultimo avvistamento di questo migratore (in inverno considerato accidentale) risaliva al 31 dicembre 2019 presso la ZSC Foci dell'Avisio. Nel 2021 è riapparso nei pressi di Terlago.
Verdone / ph Daniele Collosei N. MUSEUM PRAHA: questa la scritta letta sull'anellino metallico che l'esemplare immortalato a Sanzeno in Val di Non (TN) portava al tarso.
Come da prassi la rilettura è stata comunicata al Centro Nazionale di Inanellamento (CNI) italiano.
Se capitasse anche a voi di riuscire a leggere una marcatura su di un volatile, questo è l’indirizzo di posta elettronica al quale comunicarla:
recoveries@infs-epe.it
Gipeto/ ph Albino Dellaiotti Giovane gipeto avvistato in Brenta Meridionale. Le prime segnalazioni in Trentino risalgono al 1989, a seguito delle reintroduzioni condotte nel Parco Nazionale Svizzero dell'Engadina
Luì verde / Ph. Gilberto Volcan Primi avvisaglie di migrazione in quel di Moena! Questo luì verde ha già intrapreso il suo viaggio nell'Africa subsahariana,
Sterpazzolina comune - ph Giuseppe Speranza Le osservazioni estive confermano la nidificazione di almeno una coppia di Sterpazzolina comune (Sylvia cantillans cantillans). Si tratta di una new entry nella check-list delle specie nidificanti in Trentino, anche se indizi di presenza in periodo riproduttivo erano noti già nei primi anni ’90.
Monachella orientale - ph Giuseppe Speranza Dopo quasi trenta anni di apparente assenza, nella primavera di quest’anno in Trentino si è finalmente avuta la possibilità di riascoltare il canto, ricco di note strozzate, fischi e imitazioni, di una Monachella orientale (Oenanthe hispanica melanoleuca).
Monachella orientale - ph Giuseppe Speranza Il maschio di Monachella orientale, della variante a gola nera, sostava in canto spontaneo sulla cima di un Pino nero, in uno dei siti storici della specie, nel Trentino meridionale.
Zigolo capinero / ph Lucio Uber Le Foci dell'Avisio, riserva naturale PAT e ultimo residuo di un antico paesaggio vallivo, serba sempre sorprese ai birdwatcher che lo vistano. Per saperne di più
Zigolo capinero / ph Lucio Uber Dopo lo zigolo minore dell'ultimo inverno, ecco in sosta migratoria uno Zigolo capinero osservato da Lucio Uber nostro collaboratore.
Mestolone / ph Alessandro Micheli L’effetto del maltempo, costringe alla sosta i migratori che risalgono le Alpi. Il lago di'Idro, con le sue sponde vegetate offrono rifugio. Questi tre mestoloni sono stati avvistati per la prima volta da A. Micheli.