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Un buffet per il lupo?

by Giulia Bombieri on

Il ruolo delle mangiatoie per ungulati selvatici nelle dinamiche preda-predatore in Val di Fassa (Trentino).

Ha preso il via in questi giorni il progetto di studio sulle dinamiche preda-predatore presso i siti di foraggiamento artificiale per ungulati selvatici in Trentino, precisamente in Val di Fassa. Si tratta di una delle azioni concordate nell’accordo di collaborazione tra MUSE e Associazione Cacciatori Trentini (ACT), nell’ambito del Programma di Stewardship di LWA EU. Il Programma di Stewardship promuove e gestisce la co-progettazione e la realizzazione di azioni concrete sviluppate insieme a quei portatori di interesse (Stewards) che decidono di prendere parte attiva nella conservazione e gestione del lupo sulle Alpi.

Un gruppo di circa 30 mufloni fotografati a pochi metri da una grossa mangiatoia in Val di Fassa a gennaio 2021. Foto: G. Bombieri

Cranio di muflone femmina recentemente predato dal lupo e rinvenuto presso la stessa mangiatoia a febbraio 2021. Foto: G. Bombieri.

L’idea è nata da un interesse specifico dell’ACT, in seguito alle numerose predazioni su ungulati, in modo particolare mufloni, ma anche cervi e caprioli, registrate negli ultimi anni proprio nelle immediate vicinanze di siti di foraggiamento artificiale. Tali mangiatoie, distribuite lungo tutta la valle, vengono caricate di fieno dai cacciatori durante i mesi invernali, con l’obiettivo di aumentare la sopravvivenza degli ungulati selvatici nel periodo più rigido dell’anno (ricordiamo che in provincia di Trento tale pratica è permessa e regolamentaa dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 2852 del 30 dicembre 2013 relativa alle strutture per il foraggiamento della fauna selvatica). Con il ritorno del lupo, tuttavia, l’aggregazione di ungulati attorno alle mangiatoie potrebbe creare dei veri e propri buffet per il predatore, soprattutto in inverni molto nevosi e rigidi. Questo sembra essere particolarmente evidente per il muflone, specie non autoctona e introdotta in provincia a fine venatorio a partire dagli anni ‘70. Originaria di aree prive di grandi predatori, la specie non presenta comportamenti anti-predatori. Inoltre, in inverno tende a raggrupparsi in grandi numeri presso i siti di foraggiamento, rappresentando una facile preda per il lupo, soprattutto quando la neve è particolarmente alta.

L’obiettivo dello studio è quello di fornire un quadro dettagliato della dinamica di predazione del lupo in un’area particolarmente interessata dalla presenza di mangiatoie, nonché sede della popolazione più numerosa di mufloni sul territorio provinciale.

I siti interessati verranno monitorati in maniera sistematica e intensiva tra gennaio e marzo 2022 dal personale del MUSE e dell’ACT, con il supporto del personale del Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento e dei custodi forestali, grazie all’impiego di fototrappole e di sopralluoghi diretti al fine di registrare eventuali indici di presenza e predazioni da lupo.

Una delle mangiatoie che verranno monitorate tramite fototrappola e sopralluoghi tra gennaio e marzo 2022. Foto: G. Bombieri.