E’ quasi estate, la bella stagione è avviata e sicuramente molti di noi stanno già organizzando delle passeggiate tra fondovalle, prati alpini e ghiaioni nella provincia di Trento. Queste potrebbero essere delle occasioni preziose per osservare e fotografare anfibi e rettili e contribuire all’Atlante!

Partendo dal presupposto che ogni osservazione è importante, è utile considerare che al fine dell’Atlante alcune aree del Trentino sono più interessanti di altre. Tra queste annoveriamo aree difficili da perlustrare o aree dove non sono ancora stati diretti sforzi di monitoraggio e/o da cui non sono pervenute osservazioni occasionali.

I dati raccolti per la stesura del precedente Atlante degli Anfibi e dei Rettili del Trentino (pdf qui) fino al 2001 e quelli raccolti dal 2002 ad oggi (che sono continuamente aggiornati), sono visualizzabili sul webGIS che la Sezione di Zoologia dei Vertebrati ha sviluppato nell’ambito del progetto LIFE+T.E.N. (http://webgis.muse.it/webgis/). Nella mappa del Trentino che troverete aprendo il link, potete selezionare una specie di vostro interesse (e non solo anfibi e rettili) usando il nome latino o comune e visualizzare dove quella specie è stata osservata.

In questo modo, se organizzate un’escursione e vi capita di osservare anfibi o rettili, saprete se quella particolare specie è già nota o meno in quella zona! Vi ricordiamo che potete mandarci le foto delle vostre osservazioni o segnalazioni di altro tipo all’indirizzo e-mail anfibi.rettili@muse.it, oppure caricarle su inaturalist o ornitho.it, o mandarle come messaggio privato alla pagina Facebook @RettiliAnfibiTrentinoAltoAdige.

 

 

 

 

 

Quest’anno la Sezione di Zoologia dei Vertebrati lavorerà sui prati stabili

Il 12 maggio è ricominciata l’attività di campo della Sezione per il progetto di ricerca “Agricoltura e Biodiversità”. Questa primavera i ricercatori della sezione sono impegnati nell’attività di censimento dell’avifauna dei prati stabili del Trentino in 60 aree campione distribuite in tutte le principali aree a prato della provincia. Il progetto si inquadra nelle attività di monitoraggio previste nell’ambito della Rete Natura 2000, che la Sezione svolge in sinergia con P.A.T.

I prati stabili sono ambienti artificiali, caratterizzati da vegetazione erbacea e mantenuti dalla pratica dello sfalcio. Diversamente dai pascoli, non ospitano mai direttamente bestiame, ma sono comunque un tassello fondamentale della zootecnia alpina, dal momento che sono il luogo dove si produce il foraggio con cui sono nutriti gli animali al di fuori del periodo di alpeggio.

I prati stabili caratterizzano alcuni dei paesaggi culturali più rappresentativi delle Alpi e costituiscono uno degli habitat a più elevata biodiversità a scala Europea. Il Trentino ospita estensioni importanti di prati, che negli ultimi decenni hanno subito profonde modificazioni determinate da fattori sociologici ed economici (modernizzazione della zootecnia, abbandono della montagna, affermazione di colture più redditizie), che hanno agito invariabilmente su tutti i comprensori montani.

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Queste modificazioni hanno determinato un notevole impatto negativo sulla biodiversità; in particolare, i due fattori che hanno avuto il ruolo più importante sono stati da un lato l’intensificazione delle pratiche colturali (eutrofizzazione dei prati dovuta a sovraconcimazione; taglio intensivo su ampie superfici permesso dal crescente grado di meccanizzazione) e dall’altro la scomparsa di superfici a prato (a causa dell’abbandono di aree marginali meno produttive o della conversione in colture più redditizie).

Nell’ambito della Rete Natura 2000 e della definizione delle misure agroambientali per il Piano di Sviluppo Rurale provinciale, la Sezione ha portato avanti negli anni numerose ricerche su due specie di uccelli simbolo dei prati del Trentino: il re di quaglie (Crex crex) e l’averla piccola (Lanius collurio) -per approfondimenti si rimanda ai riferimenti in calce; tuttavia, i prati, intesi come ecosistema nel suo complesso, non sono mai stati oggetto di uno specifico progetto di ricerca volto a comprendere le relazioni tra cambiamenti della praticoltura ed effetti sulla biodiversità, di cui gli uccelli sono ottimi indicatori.

Da ciò nasce la nostra volontà di comprendere i meccanismi macroscopici che agiscono in questo senso, di divulgare i risultati al pubblico più ampio e di arrivare a definire misure di conservazione adeguate per gli uccelli legati a questo particolare ambiente delle nostre montagne.

Giacomo Assandri

Ricercatore PostDoc
MUSE – Università di Pavia

Per approfondire

  • Brambilla, M., Pedrini, P., 2013. The introduction of subsidies for grassland conservation in the Italian Alps coincided with population decline in a threatened grassland species , the Corncrake Crex crex. Bird Study 60, 404–408.
  • Brambilla, M., Pedrini, P., 2011. Intra-seasonal changes in local pattern of Corncrake Crex crex occurrence require adaptive conservation strategies in Alpine meadows. Bird Conserv. Int. 21, 388–393.
  • Ceresa, F., Bogliani, G., Pedrini, P., Brambilla, M., 2012. The importance of key marginal habitat features for birds in farmland: an assessment of habitat preferences of Red-backed Shrikes Lanius collurio in the Italian Alps. Bird Study 59, 327–334.
  • Pedrini, P., Rizzolli, F., Rossi, F., Brambilla, M., 2012. Population trend and breeding density of corncrake Crex crex (Aves : Rallidae) in the Alps: monitoring and conservation implications of a 15-year survey in Trentino , Italy. Ital. J. Zool. 79, 377–384.

 

In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità che si festeggia ogni anno il 22 maggio, il MUSE organizza una serie di eventi che si terranno il week-end del 20-21 maggio.

Per gli eventi in programma al MUSE nella giornata di domenica 21 vi consigliamo di cliccare qui per visitare la relativa pagina facebook.

Se invece avete voglia di trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta, il MUSE e la Rete delle Riserve del Bondone hanno organizzato due appuntamenti nella bellissima zona dei Laghi di Lamar, Terlago-Vallelaghi:

  • sabato 20 ore 20-22     Paolo Pedrini, curatore della Sezione di Zoologia dei Vertebrati del MUSE, e Claudio Torboli di Albatros srl guideranno i partecipanti alla scoperta di pipistrelli e rapaci notturni
  • domenica 21 ore 10-16     Bioblitz Trentino – cercatori di biodiversità. Un gruppo di esperti ‘armati’ di retini, microscopi e guide naturalistiche aiuteranno i partecipanti a scoprire e identificare macroinvertebrati, piante, anfibi e rettili che vivono nell’area e a calarsi nel mondo della ricerca scientifica

Entrambi gli appuntamenti saranno una buona occasione per parlare di Atlante, delle modalità di condivisione delle osservazioni e di tanto altro!

Vi aspettiamo!!