Il pdf che trovate qui riporta le linee guida per la conservazione delle specie di anfibi inserite nella Direttiva 92/43/CEE “Habitat” presenti in Trentino: Salamandra atra atra, Salamandra atra aurorae, Triturus carnifex e Bombina variegata.

Questo piano di azione, sviluppato nell’Azione A8 del progetto LIFE + T.E.N., mira a salvaguardare gli ambienti dove le specie di interesse comunitario vivono e si riproducono, portando di conseguenza benefici anche alle altre specie che, vivendo negli stessi habitat, sono sottoposte alle stesse pressioni.

Dietro all’elaborazione di un piano d’azione ci sono una serie di informazioni indispensabili da considerare, come quelle relative alla biologia, l’ecologia, la distribuzione e l’abbondanza delle specie trattate e quelle relative alle minacce alle quali sono sottoposte. E’ anche in contesti così complessi, dunque, che il progetto Atlante può giocare un ruolo importante e per questo speriamo che partecipiate in molti!

Tutte le osservazioni di anfibi e rettili che ci giungono come contributo all’Atlante devono essere corredate da documentazione fotografica. Ciò è utile per poter validare a livello di specie l’individuo osservato, cosa che risulta molto semplice per alcune specie e molto meno per altre. Ad esempio, riconoscere da una fotografia se si tratta di un rospo comune o di un rospo smeraldino è facile, mentre distinguere una rana temporaria da una rana dalmatina può essere sicuramente più difficile.

Quindi, pur ricordandovi che l’importante è fare le foto possibili, il più possibile, vi diamo qualche consiglio su che cosa fotografare per facilitare il riconoscimento di specie di dubbia identificazione qualora voleste specializzarvi un po’:

  • Per il gruppo delle rane rosse sarebbe opportuno fare 3 fotografie dello stesso individuo:
    • del dorso, così da visualizzare le pliche dorsali, la forma del muso, la colorazione e la lunghezza delle zampe
    • del lato, soprattutto per avere un dettaglio della membrana timpanica e del labbro superiore
    • di ventre e gola per la colorazione
  • Per il gruppo delle rane verdi sarebbe opportuno fare 2 fotografie dello stesso individuo:
    • del dorso, in particolare per vedere se i talloni si toccano o meno quando i femori sono disposti ortogonalmente al rachide spinale
    • del lato, così da avere un dettaglio delle sacche vocali; grande fortuna sarebbe poterle fotografare quando gonfie così da apprezzarne la colorazione

Per tutti gli altri anfibi, sia anuri che urodeli, dovrebbe bastare una singola fotografia.

  • Per quanto riguarda i sauri, sarebbe opportuno fare 2 fotografie dello stesso individuo:
    • del dorso, per valutare il pattern cromatico
    • del capo per il sessaggio

Nel caso ci fossero dei dubbi su forme atipiche di Podarcis muralis che potrebbero far pensare ad una potenziale Podarcis siculus, potrebbe essere utile fotografare anche la gola.

Per gli Ofidi, sconsigliandone la manipolazione, utilizzeremo le foto a disposizione per la validazione.

Riteniamo comunque giusto sottolineare che l’eventuale manipolazione degli animali per realizzare le fotografie deve essere fatta da chi lo sa fare e sempre nel rispetto degli animali.

Non è sempre facile identificare correttamente una specie, per esempio quando si tratta di distinguere tra una Rana dalmatina e una Rana temporaria (gruppo delle rane rosse), oppure tra una Pelophylax lessonae e una Pelophylax ridibundus (gruppo delle rane verdi).

Questi due gruppi di rane comprendono specie a prima vista molto simili tra loro, per le quali bisogna fare attenzione ad alcuni dettagli morfologici e cromatici.

Di seguito qualche consiglio per la loro identificazione, per la quale consigliamo vivamente il testo: Lapini, L. 2005. Si fa presto a dire rana. Guida al riconoscimento degli anfibi anuri nel Friuli Venezia Giulia. Provincia di Pordenone-Comando di Vigilanza Ittico-Venatoria & Comune di Udine-Museo Friulano di Storia Naturale ed., Udine: 1-48 . Potete trovare il pdf al link: http://www.boschidimuzzana.it/pdf/bibliografia/Anfibi.pdf

Gruppo rane rosse in Trentino: Rana dalmatina e Rana temporaria. Possibile presenza di Rana latastei in alcune aree della Valsugana e bassa Vallagarina.

Gli elementi principali per distinguerle sono:

  • l’andamento delle pliche dorsali
  • il colore del ventre e della gola
  • la grandezza e distanza dall’occhio della membrana timpanica
  • il profilo del muso e la colorazione e lunghezza del baffo bianco lungo il labbro superiore
  • la lunghezza delle zampe posteriori

Rana dalmatina (rana agile)

  • pliche dorsali subparallele
  • ventre e gola negli adulti sempre bianchi con inguine fortemente soffuso di giallo limone; può esserci lieve punteggiatura o marmoreggiatura evanescente sulle mandibole
  • timpano grande quanto l’occhio nei maschi e un po’ più piccolo nelle femmine, ma sempre piuttosto grande
  • muso appuntito e labbro superiore biancastro o crema fino all’apice del muso
  • zampe posteriori molto lunghe

Rana latastei (rana di Lataste)

  • pliche dorsali subparallele
  • gola biancastra con fitta marmoreggiatura scura; stria gulare bianca longitudinale; ventre crema biancastro abbondantemente spruzzato di nero, bruno o rosso mattone
  • timpano più piccolo dell’occhio
  • muso appuntito e labbro superiore bianco solo fino sotto l’occhio
  • zampre posteriori molto lunghe

Rana temporaria (rana di montagna)

  • pliche dorsali non parallele ma a forma di brocca (più ravvicinate su scapole e pelvi e più distanziate nella zona addominale)
  • ventre e gola negli adulti più o meno fortemente marmoreggiati di ocra rossastro o grigio su fondo giallastro, ma anche biancastro o crema, in particolare in femmine giovani
  • timpano poco più piccolo dell’occhio nei maschi e molto più piccolo nelle femmine
  • muso arrotondato e labbro superiore biancastro-crema fino all’apice del muso
  • zampe posteriori generalmente abbastanza corte (anche se molto variabili)

Attenzione però, perchè bisogna sempre considerare che la colorazione individuale può cambiare con l’età dell’animale e con le condizioni ambientali, quindi alcune caratteristiche possono variare considerevolmente. Ad esempio, la gola di Rana latastei può sbiadire fino ad apparire priva di marmoreggiatura. Quindi, pur considerando tutte le caratteristiche discriminanti, può non essere così facile distinguere una specie dall’altra e quel che serve è un bel po’ di esperienza;)

Per riconoscere le ovature di rane rosse italiane consigliamo una guida su iNaturalist al link https://www.inaturalist.org/guides/4735

Gruppo rane verdi in Trentino: Pelophylax lessonae, Pelophylax ridibundus e Pelophylax kl. esculentus.

Gli elementi principali per distinguerle sono:

  • il colore delle sacche vocali quando gonfie
  • la lunghezza degli arti posteriori quando il femore è ortogonale al rachide spinale

Pelophylax lessonae (rana di Lessona o rana verde minore)

  • sacche vocali gonfie bianco puro, a riposo possono apparire bianco sporco o rosato
  • con i femori ortogonali al rachide spinale i talloni non si toccano

Pelophylax kl. esculenta (rana esculenta o rana ibrida dei fossi)

  • sacche vocali gonfie biancastre tendenti al bianco sporco-grigio
  • con i femori ortogonali al rachide spinale i talloni tendono a toccarsi

Pelophylax ridibundus (rana ridibunda)

  • sacche vocali gonfie grige scure o nerastre
  • con i femori ortogonali al rachide spinale i talloni tendono a sovrapporsi vistosamente